ALCOLIZZAZIONE DI CISTI DELLA TIROIDE
L’ alcolizzazione di cisti della tiroide (Percutaneous Ethanol Injection, PEI) è una procedura efficace nel ridurre in maniera significativa le dimensioni delle cisti tiroidee, fino a determinarne la quasi completa cicatrizzazione e scomparsa.
La procedura, pertanto, si esegue nelle cisti (a contenuto liquido) e non nei noduli (a contenuto solido). L’aspirazione del liquido contenuto nella cisti tiroidea durante l’agoaspirato è solitamente sufficiente a ridurne le dimensioni (prenota un agoaspirato tiroideo). Talvolta, tuttavia, questo può riformarsi anche in breve tempo, riportando la cisti alle dimensioni iniziali. Pertanto nel caso di cisti tiroidee di discrete dimensioni, recidivanti e determinanti sintomatologia compressiva o estetica, è solitamente posta indicazione chirurgica. L’alcolizzazione, tuttavia, costituisce una valida alternativa all’intervento chirurgico. Si tratta di una procedura ormai consolidata, effettuata da molti anni, che fa parte dell’armamentario terapeutico dell’endocrinologo, soprattutto quando vi siano controindicazioni all’intervento chirurgico o il paziente rifiuti la tiroidectomia (prenota un’alcolizzazione tiroidea).
L’alcolizzazione può essere effettuata solo dopo che sia stata accertata la natura benigna della cisti tiroidea, attraverso un’accurata valutazione ecografica (prenota un’ecografia tiroidea) ed un precedente esame citologico (agoaspirato tiroideo) (prenota un agoaspirato tiroideo).
La probabilità di successo dell’alcolizzazione è elevata (80% circa).
Solitamente è sufficiente una sola seduta di alcolizzazione, ma in alcuni casi può esser necessario ripetere la stessa procedura più volte (da 2 a 4). In caso di insuccesso, comunque, la procedura di alcolizzazione sostanzialmente non pregiudica l’esecuzione di un eventuale asportazione chirurgica della cisti (prenota un’alcolizzazione tiroidea).
Procedura
Solitamente l’esecuzione dell’alcolizzazione tiroidea prevede un percorso articolato secondo quanto segue. Il paziente effettua inizialmente una valutazione endocrinologica ed ecografica preliminare finalizzata a valutarne la candidabilità alla procedura di alcolizzazione. Viene eseguito un agoaspirato tiroideo della cisti da sottoporre ad alcolizzazione per escludere malignità. La procedura richiede la collaborazione del paziente che deve restare immobile quando il medico lo richiede. Durante la procedura di alcolizzazione il paziente è sottoposto, sotto stretto controllo ecografico, ad aspirazione e svuotamento del nodulo cistico mediante ago sottile. Sempre sotto monitoraggio ecografico viene quindi iniettato nella cavità cistica un volume di etanolo sterile al 95% pari a circa metà del volume di liquido rimosso con l’aspirazione (solitamente 1-6 ml). Dopo qualche minuto, l’alcool viene parzialmente aspirato. La procedura dura circa 20 minuti. Terminata la procedura al paziente è richiesta un’osservazione di 1-2 ore. In caso di algia locale può esser fornito del ghiaccio e/o somministrato un analgesico. Se necessario, prima della dimissione può esser effettuato un controllo ecografico del nodulo cistico sottoposto ad alcolizzazione. A 1-2 mesi di distanza dalla procedura di alcoolizzazione è prevista una ripetizione del controllo ecografico. In caso di non completo riassorbimento della cisti tiroidea la procedura di alcoolizzazione potrà essere ripetuta. Fatta eccezione per l’emocromo, PT ed INR che escludono eventuali coagulopatie, per la procedura di alcolizzazione non sono rischiesti altri esami ematochimici o strumentali.
Effetti collaterali
I rischi di tale procedura sono di solito modesti. Possono presentarsi: modesto dolore locale, raramente febbricola di breve durata o ancora più raramente disfonia (abbassamento della voce) (prenota una visita otorinolaringoiatrica), tutte a carattere solitamente trensitorio. Di regola non ci sono esiti. I primi giorni dopo la procedura può persistere una lieve algia locale, ma in genere la sintomatologia è assai modesta. Talvolta si può formare una piccola ecchimosi locale che si risolve spontaneamente in alcuni giorni. Raramente possono manifestarsi, come nel semplice agoaspirato tiroideo, infezioni e sanguinamento della cavità cistica. Eccezionalmente sono state segnalate in letteratura complicanze quali trombosi della vena giugulare e disfonia permanente dovuta a lesione del nervo ricorrente per diffusione extranodulare dell’etanolo.
Non esistono controindicazioni assolute alla procedura di alcolizzazione.
La procedura di alcolizzazione viene attualmente eseguita dal dott. Andrioli presso il Centro EndocrinologiaOggi di Roma previo appuntamento. Prenota un’alcolizzazione tiroidea.
Dott. Massimiliano Andrioli
Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio
Centro EndocrinologiaOggi, Roma
viale Somalia 33A, Roma
tel/fax 0686391386
cell 3337831426
Studio EndocrinologiaOggi, Lecce
via Ruffano 4, Casarano (Lecce)
tel/fax 0686391386
cell 3337831426
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APR
2013